Il Napoli ha ufficialmente dato il suo addio a Paolo Cannavaro, fratello dell'indimenticato capitano della Nazionale azzurra che nel 2006 alzò la Coppa del Mondo a Berlino: due fratelli uniti da un amore incontrastabile per la propria città e soprattutto per la propria squadra del cuore, quel Napoli che però si è rivelato non solo motivo di gioia, ma anche in parte di delusione, almeno stando alle parole dei due in determinate circostanze.
236 presenze condite da 8 gol: questo il bottino di Paolo in maglia azzurra, maglia che decise di indossare per amore nel 2006 quando i partenopei erano neo-promossi in serie B e lui era un titolare del Parma in massima serie. Al cuore non si comanda, e lui decise di ripartire assieme alla sua squadra del cuore dalla serie cadetta per raggiungere i traguardi più alti insieme. Di lì in poi la qualificazione in Champions e soprattutto la possibilità di giocare con la maglia della squadra del cuore nella massima competizione europea: purtroppo per lui però quest anno il rapporto con Benitez non è mai decollato, con lo spagnolo che dall'inizio della stagione gli ha sempre preferito altri elementi a partire da Albiol e Fernandez.
Dunque per lui ora c'è la possiiblità di dimostrare a 36 anni di valere ancora qualcosa con la maglia del Sassuolo: "Progetto importante quello della squadra neroverde che punta a salvarsi - le parole dell'ormai ex capitano del Napoli - mi dispiace dover dire addio al Napoli ma le strade a volte si dividono e i sette anni passati nella mia città non posso dire non mi abbiano dato qualcosa".
A dedicare un tweet non proprio dolce verso il presidente azzurro ci pensa il fratello Fabio Cannavaro che sul social fa gli auguri a Paolo e non le manda a dire a De Laurentiis...