Un modo diverso, per certi versi nuovo, di approcciare al problema dei cori razzisti in Serie A. Niente squalifiche (almeno non per quei cori che il mondo ultras si rimpalla da tempo) ma salatissime multe. A questo punto si obietterà che, naturalmente, per gli ultras cambia poco. E invece no.
L'idea potrebbe essere quella di imporre alle società il pagamento delle multe salatissime a vantaggio della "società offesa". Prendiamo ad esempio quanto accaduto a Bologna, allo Stadio Dall'Ara. Con una normativa di siffatto genere, i tifosi del Bologna avrebbero esposto uno striscione come quello mostrato in Curva Bulgarelli o cantato quei cori, se avessero saputo che un simile atteggiamento avrebbe rimpinguato le casse dell'avversario?
Insomma, le squalifiche non bastano più. Il mondo ultras inizia ad utilizzare un certo atteggiamente anche per schierarsi apertamente contro le società e la chiusura di interi settori potrebbe spostare l'ago della bilancia a vantaggio delle curve più violente. Occorre trovare sistemi nuovi, in grado di costituire un disincentivo vero. La responsabilità oggettiva, per quanto attenuata, così com'è non funziona, non procura vantaggio alcuno. Penalizza oltremodo le società che con il tifo violento nulla hanno a che fare.